IVAN MERZ

apostolo della gioventù

 

"Nei giovani miei dì caldamente desiderai

inondare col mio il cuore altrui

esser luce raggiante alle nazioni, elevarmi,

dove... io stesso non so"

 

INFANZIA SPENSIERATA

 


 

Ivan Merz nacque il 16 dicembre 1896 a Banja Luka, in Croazia, oggi Bosnia, (ex Jugoslavia). Suo padre, già ufficiale austriaco, era in servizio in quella città come capostazione. Il grande affetto dei genitori, che avevano solo quel figlio, e la posizione sociale di suo padre assicurò ad Ivan un'infanzia felice e spensierata.

Il dottor Ladislav Vlašić, amico di Ivan a Banja Luka racconta: "Ivan ebbe un'infanzia e una giovinezza tali da non potersi desiderare migliori. Educato in seno a una famiglia signorile, vestiva sempre elegantemente,    andava in bicicletta, pattinava, giocava a palla e a scacchi. Studiava in privato l'inglese, il pianoforte e il violino. Ricordo con quanta ammirazione lo guardavo al campo da tennis presso la pineta vicino alla caserma: già da ragazzino giocava a tennis coi generali austriaci, e i soldati gli raccattavano le palle. In calzoncini corti bianchi, con le scarpette bianche e la racchetta in mano, aveva davvero un aspetto signorile. Per noi piccoli bosniaci, che in disparte lo osservavamo mentre maneggiava abilmente la racchetta, rappresentava qualcosa di irraggiungibile. Un tale ambiente avrebbe dovuto dirigere il corso della sua vita sulla via del godimento e del lusso e di una spensierata leggerezza. E invece la mano di Dio l'avrebbe condotto in tutt'altra direzione".

Dai genitori dunque, Ivan ricevette un'educazione conforme ai tempi e alle circostanze, ma senza una speciale impronta religiosa. Cresceva in un ambiente borghese nel quale erano tenuti in conto i valori mondani, mentre il cristianesimo e l'appartenenza alla Chiesa erano vissuti solo in maniera formale senza incidere concretamente nella vita personale e comunitaria.

A Banja Luka Ivan Merz frequentò le scuole elementari (4 anni) il ginnasio (8 anni), rivelando subito il suo innato talento che sfocerà più tardi nell'inclinazione per l'arte e soprattutto per la letteratura. Pur dotato di un cuore nobile e generoso, Ivan non manifestava pertanto nessuna speciale tendenza per i valori religiosi.

Ljubomir Maraković, che fu suo professore, racconta: "In Ivan fin quasi al termine del ginnasio non si manifestò il senso della fede; la vita non era vissuta secondo la fede. L'unico scolaro che in tutti i miei anni d’ insegnamento a Banja Luka, dovetti ammonire un giorno che in chiesa teneva le mani dietro la schiena dopo l'elevazione. Ed era in quinta classe. I suoi compagni indubbiamente non erano più devoti di lui; avevano però ereditato, dinanzi alla sacralità dell'atto, quel senso di pietà innato delle famiglie nelle quali si custodiva gelosamente l'eredità dei padri. Proprio il suo professor Ljubomir Maraković ad adoperarsi più di tutti per avvicinarlo alla fede ed al mondo religioso. Uomo dal carattere maturo, di profonde convinzioni religiose e di vasta cultura Maraković sapeva attrarre ed entusiasmare gli altri. La sua coerente vita di fede e l'apertura amichevole per gli interessi e i problemi dei suoi scolari avevano un tale influsso che Ivan, a 27 anni; scrisse di lui: "Un laico cattolico mi salvò per l'eternità".