ALL'ACCADEMIA  MILITARE


 

 

Ivan voleva studiare arte e letteratura, ma i genitori non erano d'accordo a motivo della debolezza dei suoi occhi, accusata sin dall'infanzia. Conseguita la maturità s'iscrisse cosi all'Accademia militare, a Wiener Neustadt, seguendo il parere dei genitori. Partì per l'Accademia il 12 settembre 1914, ma vi rimase soltanto tre mesi, rivelando subito di non essere portato per quella strada. La breve permanenza in Accademia gli fu comunque di giovamento, perché ebbe modo di conoscerne lo ambiente e la miseria morale e spirituale di tante persone che vi si trovavano. Ebbe così modo di maturare la sua concezione della vita e del mondo. Le pagine del diario relative a quel periodo abbondano di descrizioni e di condanne relative all'ambiente, nel quale era costretto a vivere. La sua innata nobiltà d'animo non poteva assuefarsi alla miseria morale che lo circondava: la fede cominciò ad attrarlo sempre di più e i problemi religiosi suscitavano in lui crescente interesse, spingendolo alla ricerca dei valori più alti.

 

 

Pagine dal Diario

 

Wiener Neustadt 21 settembre 1914

"Sono entrato all'Accademia militare per divenire un buon soldato. Non mi è mai piaciuta la vita militare ma l'ho scelta per alleviare le spese ai miei genitori ...La maggior parte dei miei compagni non ha ricevuto nessun’educazione e disprezza la religione perché non la conosce ... Ho paura che la mia fede s'indebolisca e venga meno l'attrattiva per la vita spirituale e ciò forse perché non ho qualcuno con cui parlare di argomenti elevati. Desidererei tanto confessarmi, ma mi è quasi impossibile e non posso ricevere la Comunione. Lo stesso cappellano qui lascia a desiderare... Un accademista si è tolto la vita... Qui l'unico ideale che viene inculcato è quello di essere un buon soldato, ma quando esso viene meno, la vita perde ogni suo scopo e non si vuole più viverla. La vita non è godimento, ma impegno e sacrificio".

 

Wiener Neustadt 15 ottobre 1914

"Oggi i nuovi ufficiali hanno giurato di sacrificarsi per Dio, per l'imperatore e per la Patria e poi sono andati a ubriacarsi come bestie. Qui si bestemmia Iddio, si bestemmia e si dicono porcherie, si vomita e si sputa sui pavimenti...Questi sono gli stessi che ieri mi hanno burlato perché studio il latino e mi sento inclinato verso cose non materiali... I primi tempi ho molto sofferto e pianto per tanta corruzione".

 

Domenica 20 ottobre 1914

"Tutta la nostra vita è una lotta fra lo spirito e la materia e questa lotta ci avvicina all'ideale della nostra vita, a Dio. Signore, dammi la forza di poter pregare... Pregare,  vuol dire credere. Io credo nel Signore Dio onnipotente, che è un perfetto spirito dalla volontà libera e grande. Io sono un piccolo essere, ho una volontà libera ma limitata. Ma quel po' di favilla di Prometeo, quella particella di una piccola parte dell'Altissimo, che è in me, mi attira a Lui e prova la sua esistenza."

 

Wiener Neustadt martedi 8 dicembre 1914

"La mia permanenza all'Accademia militare è una cosa impossibile. Voglio essere libero, voglio penetrare nel profondo delle cose e non studiare solo ciò che gli stessi insegnanti conoscono appena superficialmente. Apprendendo le materie scientifiche  dobbiamo ammirare la grandezza del Creatore che ha fissato leggi naturali cosi mirabili e minuziose, e non imparare soltanto come ammazzare gli altri".

 

Wiener Neustadt 11 dicembre 1914

"Il mio cuore è agitato dai sentimenti. Penso a Greta, al primo incontro, al primo ballo, ai nostri scherzi, al nostro primo bacio. Lei aveva 16 anni ed io pure. Il diciotto di questo mese ne avrebbe compiuto 18 ... Aveva molte doti e tanta intelligenza...La morte se la rapì. Altissimo, grande Iddio, concedi a lei che sofferse abbastanza in questo mondo e fu la vittima di una società corrotta, concedile almeno una particella della tua bellezza. Che non si debba perdere ogni speranza nei riguardi di lei. Scriverò ai suoi genitori, e a sua madre, donna di spirito, come si definì ma senza fondamento morale. Una bella donna, e lo è ancora, ma senza preoccupazione per l'andamento della casa; nonostante sia molto malata, è sempre allegra. Si, fu soprattutto sua la colpa per la morte di Greta. Ma nonostante i suoi demeriti, qualcosa mi attira a lei, a inchinarmi dinanzi a lei e baciarle la mano. Ella è, infatti, la mamma di Greta e conosceva meglio di tutti la sua figliola. E il padre, un gigante tedesco, ma uomo debole. La moglie fa di lui quello che vuole. Egli soffre molto e - da quello che so - trova conforto nel vino".

 

Wiener Neustadt 19 dicembre 1914

"Quando odo un linguaggio turpe e le immagini immonde vogliono penetrare in me, penso subito alla Vergine col Bambino, bella e maestosa, e il mio pensiero subito si eleva alle cose più alte".

 

Wiener Neustadt 22 dicembre 1914

"Prego l'Altissimo che formò il sole e le stelle e dà vita a ogni albero e assegna a ciascuna formica il suo compito, di mostrare anche a me d'ora innanzi la via alla castità, a tutto ciò che è alto ed eterno...Sarò ancora per la vigilia di Natale con i miei genitori? Avvicinandosi la più bella delle solennità mi si risvegliano le rimembranze dell'odore del pino e delle candele."

 

 

 
ALL'UNIVERSITA' DI VIENNA

 

 

I genitori di Ivan si convinsero che non aveva senso costringere il figlio ad una carriera per la quale non si sentiva portato. Cosi nel gennaio del 1915 egli s'iscrisse all'Università di Vienna, ma non intraprese gli studi di letteratura e arte come avrebbe voluto; s'iscrisse invece alla facoltà di diritto per far contenta la madre desiderosa che Ivan si orientasse per una professione di sicuro avvenire. Comunque, trovò il tempo per frequentare anche le lezioni di letteratura alla facoltà di filosofia. A Vienna, poi, l'orizzonte culturale del Merz si allargò di molto. Andava spesso a teatro e all'opera e leggeva molti testi di letteratura. Questo periodo, come risulta dal diario, è caratterizzato da una profonda crisi intellettuale, morale e religiosa. Ivan viene a contatto anche con le correnti di pensiero ateo e le loro implicazioni etiche e sociali. Il processo di maturazione spirituale evolve, comunque, positivamente. E' il momento in cui la ricerca si fa più acuta.

Lo tormenta il problema dell'amore. Riflette molto, analizza i propri sentimenti, sviluppa il suo senso critico. Sente ancora vivo il ricordo di Greta. Lo scuotono anche i problemi di fede, ma Ivan vuole credere nonostante ogni dubbio. L'Eucaristia diventa per lui un punto fermo. Gesù eucaristico lo attira sempre di più ed egli desidera riceverlo il più spesso possibile. Comincia a sentirsi spinto verso la perfezione e a percorrere le vie della santità dove lo invita la Grazia divina. Diventa sempre più frequente la sua preghiera a Dio e alla Vergine Maria, perché lo aiutino nelle sue difficoltà spirituali.

 

 

 

Pagine dal Diario

 

Vienna 17 gennaio 1915

"La mia preghiera si rivolge all'Immacolata: che voglia Lei accompagnare ogni mio passo in questa città! Che il mio cammino sia sempre diretto verso il bello. Io voglio inebriarmi solamente del bello. Penso anzitutto al teatro. Approfondirò le opere e cercherò di entusiasmarmi per tutto ciò che è sublime. La stessa cosa vale per tutte le arti...".

 

Vienna 27 gennaio 1915

"Domenica farò la Comunione.  Mi riesce difficile pensare che Cristo - Dio, a cui tutto tende, forte e onnipotente, che ha dato il moto all'universo, che veglia su ogni filo d'erba e su ogni vermetto - Cristo, al quale trapassarono le mani e i piedi con i chiodi, sul quale sputarono, che risuscitava i morti e amava i bambini, e alla cui morte si oscurò il sole e tremò la terra - proprio Lui voglia donarsi a me, discorrere con me. Oh, egli così mi mostra veramente il suo infinito amore... Passeggiavo per la Kartenerstrasse tutta illuminata, ma mi annoiavo. Sono uscito allora dal tumulto di luci e ho potuto così ammirare la luna piena che tetti e giardini copriva col suo argenteo chiarore. Miriadi erano le stelle. Onde proviene tanta bellezza? Sento i fili argentei dello Spirito che muove ogni cosa; li vedo sulla luna splendente, sulle stelle, sulla rugiada che copre lo steccato. Lo spirito v'impregna tutto l'universo e l'anima di ciascuno di noi. Mi prende il desiderio di scuotere tutta la polvere e sollevarmi fino a Lui per ascoltare a capo chino e gli occhi chiusi le melodie della sua arpa... Qualcuno grida e mi scuote. Ma perché tutto il mondo non solleva i suoi occhi e il suo cuore verso l'eternità? I giornali viennesi annunciano in edizioni speciali le splendide vittorie riportate nella Bukovina Oh, Signore, cos'è questo? Gli uomini quaggiù si combattono e si uccidono. Sono impazziti? E' mai possibile tutto questo sotto un così mirabile cielo? Lascio il parco e mi mescolo di nuovo tra la folla che avida legge le ultime notizie dei bollettini di guerra".

 

 

Vienna 17 maggio 1915

"La vita mi pone sempre nuovi interrogativi. Di giorno in giorno si sgretola la mia fede infantile e mi vado interrogando sul bene e sul male. Mi chiedo se ciò che un tempo ritenevo bene sia davvero tale, che cosa è effettivamente il bene, se esiste il bene...Esiste Dio o non esiste? Cosa intendo col nome di Dio? Certamente egli esiste, che lo sento attorno a me, in me stesso, ovunque. Le sue melodie riempiono tutto l'universo. Ogni essere umano percepisce il soffio di qualcosa di grande, di eterno... Dunque, Dio esiste. Ma allora come è fatto, come è Egli?"

 

 

 

 

DESIDERIO DI PERFEZIONE

 

 

Questi mesi segnano per Ivan una sempre più accentuata padronanza dei propri sentimenti. Nella donna si sforza di vedere non un corpo da bramare e possedere, ma cerca in lei anche ciò che è eterno, la bellezza della sua anima creata da Dio. A questo riguardo vi sono nel diario pagine sofferte d'analisi su se stesso e sul comportamento degli altri, che si lasciano andare ai piaceri dei sensi. La lotta si risolve con il voto di mantenersi casto fino al matrimonio, fatto per la festa dell'Immacolata, l'8 dicembre 1915. L'estate precedente era stata notificata a Ivan Merz l'imminente chiamata alle armi. In attesa della partenza, che avverrà tuttavia solo nel febbraio del 1916, si ferma dai genitori a Banja Luka e coglie l'occasione per sostenere l'esame di lingua latina necessaria per i suoi studi. Legge anche molte opere letterarie. Alla luce della fede va risolvendo i problemi che lo assillavano a Vienna. Molto positiva sarà per lui la familiarità a Banja Luka con Ljubomir Marakovic, il suo ex professore al ginnasio, cattolico dalla vita esemplare, che gli sarà di stimolo e di modello. Ivan prova un desiderio sempre più grande verso la perfezione cristiana, ma è cosciente d'altra parte della propria fragilità, perciò chiede con insistenza a Dio che lo aiuti.

 

A Banja Luka, il 12 dicembre 1915

Quando a Banja Luka, il 12 dicembre 1915, sul diario annota il voto di castità fino al matrimonio, aggiunge subito dopo: "questo voto durerà forse fino alla morte." Legge l'Imitazione di Cristo e si radica nei propositi di umiltà, ma sente anche il bisogno di approfondire con opere sostanziose la propria cultura religiosa per essere meglio preparato a difendere la sua fede e soprattutto a parteciparla agli altri. Vorrebbe in particolare saper condividere i sentimenti che lo inebriano al momento della Comunione, nonostante i quali, però, si sente ancora lontano da una sia pur relativa perfezione, essere vale a dire almeno migliore di quelli che lo circondano. Ciò lo addolora molto, perché vuole essere d’esempio agli altri e si accorge, invece di essere cristiano soltanto a parole e non con i fatti. Lo annota nel diario a Banja Luka il 28 gennaio 1916, aggiungendo : "Il cristianesimo non mi è ancora penetrato nel sangue. Non c'è niente di più difficile che essere un buon cristiano... A casa mangio molto, mi alzo tardi, non faccio ginnastica. Tutto il contrario di quello che vorrei fare. Dovrei pregare più a lungo il Signore per non interrompere il legame mistico con lui, per sentirlo in ogni pensiero, in ogni sguardo, in ogni occupazione...".

 

 

 

Pagine dal Diario

 

Banja Luka, domenica 30 gennaio 1916

"Dove è la mia giovinezza? Mi sento già vecchio. Se mi potessi innamorare, entusiasmarmi per qualcosa... Vecchio prima del tempo... Penso e spero che ritornerà il tempo dell'entusiasmo come una volta, del lavoro, della socievolezza, una nuova stagione piena d’ideali e d’amicizia. Basta che passi questa sciagurata guerra e ricominci la vita come una volta".

 

Banja Luka, 28 febbraio 1916

"Prima di partire per la guerra voglio ancora annotare qualche riflessione... Sento che sono ancora assai lontano dalla meta, che sono ancora un principiante che non sa cosa sia la vita, questo mistero di una lotta senza sosta...".