Teste IX - ZVONIMIR DUGAČKI

 

 

          Ad II interr.: «Dr. Zvonimir Dugački, professore, Zagreb, Jurkovićeva 12. Di anni 70. Sono nato a Osijek nel 1903, di religione cattolica, sposato - ora vedovo. Non sono legato al Servo di Dio da vincoli di parentela. Ho conosciuto il Servo di Dio per 5 anni».

 

          Ad III interr.: «Ho conosciuto Ivan - se ben ricordo - nel 1923 nell'organizzazione delle Aquile. Avevo allora 20 anni, e Ivan ne aveva circa 27. Ne sono stato bene impressionato; mi interessavano gli studi che aveva fatto. Mi ha colpito il suo carattere posato e calmo».

 

          Ad IV interr.: «Ho avuto spesso l'occasione di vedere il dr. Merz e di parlare con lui, e così fino alla sua morte, perché abbiamo collaborato nell'organizzazione. Non l'ho mai evitato di proposito».

 

          Ad V interr.: «Fin verso la fine di questo periodo ho vissuto a Zagreb e insieme con il Servo di Dio ho lavorato nell'organizzazione del nostro Movimento cattolico. Mi faceva effetto la calma del dr. Merz in tutti i contrasti che sorgevano».

 

          Ad VI interr.: «Nessuno mi ha suggerito qualcosa».

         

          Ad VII interr.: «Nessuno mi ha regalato qualcosa».

 

          Ad VIII interr.: «Ho parlato del dr. Merz, ho sentito gli altri parlarne, qualche volta ho polemizzato (con altri) su di lui, e ho avuto la mia opinione su di lui».

 

          Ad IX interr.: «Ho letto tutte le biografie e gli articoli che lo riguardano. Io non ho scritto di lui, penso di averlo menzionato davanti ai giovani come un esempio».

 

          Ad X interr.: «Sono convinto che Ivan era un uomo virtuoso, homo catholicus nel grado più alto, certi suoi aspetti mi hanno addirittura provocato qualche scetticismo».

 

          Ad XI interr.: «Personalmente non ho sentito nulla di negativo sul dr. Merz, ma so che in certi circoli se ne è parlato diversamente da come ne parlavamo noi, suoi collaboratori».

         

          Ad XII interr.: «Come sopra all'interr. XI».

           

          Ad XIII interr.: «Tra gli amici era piacevole, i suoi scherzi erano senza malizia».

 

          Ad XIV interr.:  «Non è mai stato proprio ripulsivo, abbiamo conversato volentieri, era gradevole».

          «All'interrogatorio 9 aggiungo ancora: Il p. Nagy [nella biogafia del S. di D.] poteva meglio e più ampiamente trattare del lavoro di Ivan nell'organizzazione delle Aquile. Negli Articoli per la Causa: bisognerebbe correggere l'art. 10, perché Ivan non si è innamorato per poter (poi) essere guida dell'Azione Cattolica, e l'art. 29-30 dove si afferma che egli non ha letto letteratura amena, il che è inconciliabile con la sua professione di professore».[1]

         

          Agli Articoli risponde:

 

          Ad art. 1-28: «Quanto viene riferito in questi articoli mi è noto dalle sue biografie».

 

          Ad art. 29 et 30: «Ivan doveva leggere opere letterarie perché era professore della letteratura francese. Ciò sarebbe stato inconciliabile».

 

          Ad art. 31-33: «Niente di particolare».

 

          Ad art. 34: «Dichiaro che in un primo tempo l'Azione Cattolica non mi sembrava un modello per noi, perché noi eravamo orientati piuttosto verso l'Azione cattolica tedesca. Ivan ha radicalizzato le tesi del Libro d'oro di Terseglav».

 

          Ad art. 35: «Nulla da aggiungere».

 

          Ad art. 36: «Era rigoroso nella questione della separazione delle organizzazioni maschili e femminili. In tal modo ha influito anche sulle altre organizzazioni (Domagoj)».

 

          Ad art. 37-55: «Non ho nulla da osservare, nel complesso tutto questo è vero».

         

          Ad art. 56: «Ivan ha creato la divisa dei Crociati: Eucaristia, Sacrificio, Apostolato. Questa è certamente più consistente e piena di quelle anteriori nel Movimento cattolico. E' interessante che alla figura dell"'Aquila" ha accostato le parole della S. Scrittura: "Ubicumque fuerit corpus (intendendo l'Eucaristia), illic congregabuntur et aquilae".

 

          Ad art. 57-60: «Niente di particolare».

 

          Ad art. 61: «Ad Ivan si addice veramente bene l'appellativo "l'uomo delle

encicliche pontificie" e l'"homo ecclesiasticus". Ciò lo caratterizza perfettamente».

 

          Ad art. 62-65: «Niente di particolare».

 

          Ad art. 66: «Il pellegrinaggio del 1925 è stato guidato da Ivan insieme con Protulipac e il p. Foretić».

 

          Ad art. 67-70: «Non ho nulla di particolare da aggiungere».

 

          Ad art. 71: «Anche a me sarebbe piaciuto ciò che Merz spesso menzionava, cioè la fondazione di una comunità simile all'Opera Cardinal Ferrari».

 

          Ad art. 72: «Il messale che Ivan aveva portato la prima volta dalla Francia, l'ha regalato a me, ed egli si è comprato un altro».

 

          Ad art. 73-98: «Niente di particolare».

 

          Ad art. 99: «Il Dr. Ivan Merz viaggiava molto e teneva conferenze alle organizzazioni maschili e femminili nelle diverse parti della patria, come pure in occasione dei raduni. Parlava sempre in modo calmo e ponderato. Sapeva ciò che voleva dire e non faceva digressioni».

 

          Ad art. 100-117: «Nulla di particolare da osservare».

 

          Ad art. 118: «Tra di noi si parlava come Ivan era un esempio vivente nelle virtù, nella preghiera, nei suoi rapporti con altri, perché viveva nel mondo ma non si conformava al mondo. Guardava tutto sub specie aeternitatis».

 

          Ad art. 119-122: «Non ho nulla di particolare da aggiungere».

 

          Ad art. 123: «Ivan era Croato quanto al suo orientamento, ma non si è molto occupato dei problemi politici del suo tempo, quando nella nostra vita nazionale c'erano grandi tensioni politiche. Sotto questo aspetto mi era più simpatico il dr. Avelin Ćepulić perché era più universale, più largo interessandosi anche di questi problemi».

 

          Ad art. 124-133: «Niente da osservare».

 

          Ad art. 134: «Dichiaro che Ivan era fine nel trattare le donne, al tempo stesso era sicuro e misurato; in parte ciò era dovuto alla sua educazione familiare, ma anche alla sua personale formazione in profondità. Quando ci trovavamo da lui ci offriva con disinvoltura certi dolci o qualcosa del genere. Noi scherzando univamo talvolta Ivan Merz e Marica Stanković come "lvica e Marica".

 

          Ad art. 135: «Niente di particolare».

 

          Ad art. 136-137: «Non so quanto Ivan abbia influito sulla scelta dell'uniforme per le

Aquile (maschili e femminili); quanto alle danze che in provincia talvolta volevano avere, Ivan era abbastanza rigoroso».

 

          Ad art. 138-139: «Non ho nulla da dire».

 

          Ad art. 140: «Come ho già osservato, anch'io penso che Ivan in certe sue cose era esagerato».

 

          Ad art. 141-160: «Non ho nulla di particolare da osservare o da aggiungere. In genere faccio notare che Ivan aveva costruito tutta la sua vita sopra una forte convinzione intellettuale, vissuta però nella larghezza del cuore e dell'anima e (nella generosità) verso gli uomini, e tutto ciò proveniva dalla sua convinzione religiosa».

 

 

                                                            

 


 


    [1] Nell'art. 29 si legge che Merz «non leggeva letteratura amena... se non per motivo di studioŠ!Æ». L'osservazione del teste appare quindi superflua.