Iuxta II interr.: «Mi chiamo Mavro Merz, pensionato, abitante a Zagreb, Šubićeva ul. 18. Ho novant’anni. Sono nato a Plzen, nella Boemia, nel 1868. Di religione cattolica, sempre stato, vedovo. Sono il padre del Servo di Dio Ivan Merz».

            Iuxta III interr.: «Il figlio mi è nato quando avevo 28 anni».

            Iuxta IV interr.: «Ho vissuto con mio figlio fino alla sua partenza per l’Accademia Militare di Wiener Neustadt nel settembre del 1914».

            Iuxta V interr.: «Quando nacque mio figlio io ero capo della stazione ferroviaria a Banja Luka. Sono stato con mio figlio dopo il suo ritorno da Wiener Neustadt a Natale del 1914. Nell’estate del 1915 egli fu mobilitato nell’esercito e ­- salvo brevi licenze – vi rimase fino alla fine del 1918. Durante le sue brevi licenze che passava a casa, durante la guerra, notavo che era stanco e che gli orrori della guerra rendevano più profonda la sua pietà».

            Iuxta VI interr.: «Nessuno mi ha suggerito di dire qualcosa che non ricordo, o di dire diversamente e in meglio ciò che ricordo oppure di nascondere i lati meno positivi della vita di mio figlio».

            Iuxta VII interr.: «Nessuno mi ha dato qualche regalo o promessa perché testimoni a favore del Servo di Dio, né son venuto a deporre mosso dal rispetto umano o da qualche vantaggio personale».

            Iuxta VIII interr.: «Mentre mio figlio frequentava la Realka [l’Istituto Tecnico] a Banja Luka, era spesso in contatto con la famiglia Jović, commercianti. Dai membri di questa famiglia avevo sentito che mio figlio Ivan era molto pio. Io non ci tenevo affatto perché allora ero di idee liberali. Ora ritengo che la famiglia Jović aveva ragione, poiché più tardi ho sentito gli stessi giudizi su di lui, espressi dai membri delle organizzazioni cattoliche di Zagreb nelle quali Ivan era attivo».

            Iuxta IX interr.: »Ho letto del Servo di Dio, mio figlio Ivan Merz, nella biografia scritta dal Dr. Dragutin Kniewald. Nel libro Božji čovjek Hrvatske Ivan Merz [L’uomo di Dio della Croazia – Ivan Merz], edito nel 1938 dal “Veliko Križarsko Sestrinstvo”, ho scritto secondo i miei ricordi un articolo “Dai ricordi del padre”. Tutto quanto ho letto del mio figlio, credo che sia stato scritto criticamente e fedelmente».

            Iuxta X interr.: “Penso che il Servo di Dio, mio figlio, Ivan Merz sia veramente un santo, e questa mia opinione è fondata sulla sua vita, le sue opere e i suoi scritti. Ho una grande venerazione verso mio figlio Ivan, ma per ora non mi rivolgo a lui con preghiere come a un santo».

            Iuxta XI interr.: «Non ho incontrato nessuno che parlasse male del Servo di Dio mio figlio Ivan Merz».

            Iuxta XII interr.: «Non ho sentito nessuno parlare contro la santità del Servo di Dio Ivan Merz».

            Iuxta XIII interr.: «Mio figlio Ivan Merz era di natura sereno, talvolta scherzava ma sempre con modestia e garbo. Rideva di cuore, ma brevemente e non troppo spesso».

            Iuxta XIV interr.: «Il Servo di Dio quanto all’esterno era attraente perché il suo comportamento era calmo e l’espressione del volto era mite. Non mi risulta che mio figlio Ivan Merz fosse difficile nei rapporti con altre persone. Penso che non sia stato tale, perché andava d’accordo con tutti. Per me mio figlio non era difficile, al contrario mi era sempre gradito».

            Esame secondo gli Articoli.

            Ad art. 1 usque ad art. 18 testis respondit: «Negli articoli 1-18, dove è descritta la nascita, l’infanzia e la giovinezza (del S.d.D.), la partenza per gli studi e la partecipazione alla prima guerra mondiale, tutto è vero ed è esattamente presentato. A questi dati non ho nulla da aggiungere».

            Ad art. 19 usque ad art. 27: «L’attività del S.d.D. Ivan Merz, così come è descritta negli articoli 19-27, è presentata in modo del tutto rispondente a verità. So che mio figlio Ivan, quale tenente nella miniera di Maslovare è riuscito, grazie appunto alla sua bontà, a sedare la ribellione dei minatori. Così pure so che durante la sua permanenza a Lourdes ha lavato gli occhi con l’acqua di Lourdes e la sua vista è migliorata. Tutto ciò che si dice nei predetti articoli sulla vita spirituale (del Servo di Dio) è vero ed è descritto correttamente».

            Ad art. 28 usque ad art. 36: «Per osservazione propria so che mio figlio Ivan come professore al Ginnasio classico arcivescovile a Zagreb preparava diligentemente le sue lezioni. Ha lavorato molto anche nelle organizzazioni cattoliche. Più volte, alla mia domanda: dove sei stato? mi rispondeva: nel “Hrvatski Orlovski Savez” [Lega Croata delle Aquile]. Tutto ciò che è descritto negli articoli 28-36 circa il lavoro di mio figlio Ivan è vero ed esatto».

            Ad art. 37 usque ad art. 43: «La malattia e la morte di mio figlio Ivan sono descritti esaurientemente in questi articoli e a questo non ho nulla da aggiungere».

            Ad art. 44 usque ad art. 52 inclusive: «Dal diario di mio figlio Ivan so che

egli era profondamente religioso e forte nella fede. Mi ricordo bene anche del particolare descritto nell’art. 51 che dimostra come Ivan sentiva la presenza di Dio».

            Ad art. 53 usque ad art. 60 inclusive: «Per osservazione propria so che mio figlio Ivan era particolarmente devoto alla Passione di Gesù e al Cuore di Gesù. Ed è stato proprio lui ad indurci, me e mia moglie, a consacrarci al SS.mo Cuore di Gesù. L’immagine del S. Cuore, che fu allora messa al posto dell’immagine di Ivan, è ancor oggi nella mia stanza ed io prego davanti ad essa. Così pure l’esempio di Ivan che spesso riceveva la s. Comunione, è stato di sprone a me perché anch’io cominciassi a comunicarmi frequentemente. Mi sono detto: Ciò che può fare mio figlio, lo posso anch’io. So che volentieri recitava il rosario ed era molto devoto alla Madre di Dio. Mio figlio Ivan mi ha insegnato a pregare il rosario. Tutto ciò, dunque, che è scritto nei menzionati articoli è vero».

            Ad art. 61 usque ad art. 71 inclusive: «La devozione alla Chiesa e al Papa, nei menzionati articoli è descritta con esattezza e verità e a ciò non ho nulla da aggiungere».

            Ad art. 80 usque ad art. 87 inclusive: «Aveva in alto grado la (virtù della) speranza. Ha pregato per la mia conversione e – come egli stesso scrive – grazie alle sue preghiere io dopo 25 anni ho cominciato a ricevere la s. Comunione».

            Ad art. 88 usque ad art. 101 inclusive: «Che mio figlio avesse una grande carità verso Dio l’ho visto nel suo comportamento durante la preghiera. Pregava profondamente raccolto, a mani giunte e testa inclinata, immobile. Per amore di Dio aveva una grande carità verso il prossimo. Si occupava della salvezza delle anime, come è descritto nell’art. 92. Che impressione mio figlio facesse sugli uomini lo dimostra anche il fatto che, dieci anni dopo la morte di mio figlio, un uomo a me ignoto mi parlò in un tram: “Mi è nota la vostra tragedia. Io fui con Vostro figlio in ospedale ed io non lo posso dimenticare”».

            Ad art. 102 usque ad art. 105 inclusive: «La carità di Ivan verso il prossimo, così come è presentata negli articoli 102-105, è descritta in modo veritiero. Devo però notare che non ricordo ciò che è scritto nell’art. 104, (cioè) che egli avrebbe qualche volta condotto a casa anche qualche operaio sconosciuto e che gli avrebbe ceduto il proprio letto, tranquillizzando invece noi che ci saremmo irritati per questo».

            Ad art. 106 usque ad art. 152 inclusive: «Tutto ciò che è scritto in questi articoli e da cui si vede che il Servo di Dio Ivan Merz esercitava le virtù cardinali in un grado superiore, è vero ed è descritto con esattezza».

            Ad art. 153 usque ad art. 160 inclusive: «Sulla fama di santità di mio figlio Ivan sia in vita che dopo morte non ho nulla da aggiungere, perché tutto ciò che so sull’argomento ho detto nel precedente esame».