I 60 ANNI DELL’ AZIONE CROATA – VITA DIFFICILE, EREDITÀ PREZIOSA

Filippo MARESSE, «I 60 anni dell’ Azione cattolica croata – Vita difficile, eredita preziosa», Segno (nel mondo) sette, Roma, 13. aprile 1984., br. 13, str. 12

Il 16 dicembre 1983 si sono compiuti 60 anni dall’introduzione dell’Azione Cattolica in Croazia.

Il merito principale del sorgere dell’Azione Cattolica va al grande apostolo della gioventù cattolica croata Ivan Merz, giovane laico, morto trentaduenne nel 1928 di cui è stata aperta la causa per la beatificazione. Egli fu co-fondatore della sunnominata associazione che il giorno 16 dicembre 1923 si costituì come ramo indipendente del grande movimento giovanile cattolico delle Aquile (Orlovstvo), che ebbe origine ancora verso la fine del secolo scorso nella Cecoslovacchia e parallelamente in Slovenia da dove si diffuse nella Croazia subito dopo la Prima guerra mondiale.

Benché la Lega Aquilina Croata non avesse nella sua denominazione il nome dell’ Azione Cattolica, il suo spirito come si è mostrato dopo e la sua prassi fu completamente in linea con l’ Azione Cattolica come la voleva il Santo Padre Pio XI. D’altra parte i vescovi croati hanno approvato la nuova associazione subito all’inizio del 1924 considerandola come organizzazione dell’ Azione Cattolica.

L’Azione Cattolica Croata si è poi sviluppata sempre più, non senza delle difficoltà, anche nell’interno stesso della Chiesa.

Nel 1925 i vescovi croati indirizzano una lettera pastorale a tutti i fedeli croati in cui raccomandano la realizzazione dell’Azione Cattolica.

Nello stesso anno durante la conferenza episcopale nel mese di ottobre concludono di fondare formalmente la centrale dell’Azione Cattolica a Zagabria di cui hanno fatto parte oltre la Lega Aquilina tutte le altre associazioni cattoliche i cui regolamenti concordavano con le linee fondamentali dell’Azione Cattolica come la promuoveva la Santa Sede.

Grande impulso per lo sviluppo dell’Azione Cattolica diede il giovane arcivescovo di Zagabria, dopo cardinale, Alojzije Stepinac che organizzò i vari rami maschile, femminile e adulti.

Fino al 1945 attraverso le organizzazioni giovanili dell’Azione Cattolica passarono circa 80.000 giovani cattolici.

Con la venuta del governo comunista furono sop presse tutte le organizzazioni cattoliche compresa l’ Azione Cattolica. Dal punto di vista organizzativo non rimase niente fino ai nostri giorni. Però lo spirito dell’ Azione Cattolica cioè lo spirito di un sincero attaccamento alla fede cattolica, alla Chiesa ed alla sua gerarchia e soprattutto al Papa è sopravvissuto nelle migliaia e migliaia dai giovani di allora, oggi, ormai, persone mature e anziane che hanno trasmesso i medesimi principi e il medesimo spirito ai loro figli e ai loro nipoti.

I due frutti concreti di questo slancio dell’Azione Cattolica in Croazia perdurati fino ai nostri giorni sono l’apertura del processo di beatificazione di Ivan Merz nel 1958, come campione dell’Azione Cattolica Croata e la fondazione del primo istituto secolare femminile: le collaboratrici di Cristo Re, istituto di cui l’ispiratore fu lo stesso Merz attraverso la fondatrice Marica Stankovic, lei stessa grande educatrice della gioventù femminile croata.

Ivan Merz conosceva molto bene l’Azione Cattolica italiana attraverso scritti e documenti sia del Papa che dei vescovi italiani e questo diede ispirazione e incoraggiamento ai suoi sforzi.

Nel mese di maggio di quest’anno è previsto un simposio a Roma sul tema « il Laicato Cattolico Croato in questo secolo » per il quale sarà anche elaborato il tema dell’Azione Cattolica in Croazia.

Filippo Marrese